In Lombardia, il decreto dirigenziale 9 agosto 2016 “Revoca di autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate in attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1313 della Commissione del 1°agosto 2016″ è stato emesso dalla Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione e modifica le condizioni d’utilizzo dei prodotti fitosanitari contenenti glifosate.
Revoca dell’AIC dei prodotti contenti glifosate e ammina di sego polietossilata
In particolare, il decreto revoca l’AIC (autorizzazione all’immissione in commercio) dei prodotti fitosanitari contenenti glifosate (principio attivo) in associazione con ammina di sego polietossilata (coadiuvante) a partire dal 22 agosto 2016.
L’elenco dei prodotti fitosanitari contenenti glifosate e ammina di sego polietossilata per i quali è revocata l’AIC è riportato nell’allegato del decreto del 6 settembre 2016 “Ulteriori revoche di autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva “glifosate” in attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1313 della Commissione del 1° agosto 2016 e modifica all’allegato 1 del Decreto 16 agosto 2016”.
- Fino al 22 novembre 2016 è consentita la commercializzazione da parte del titolare delle autorizzazioni e la vendita da parte dei rivenditori e/o distributori autorizzati delle scorte giacenti;
- fino al 22 febbraio 2017 è consentito l’impiego da parte degli utilizzatori finali
dei prodotti fitosanitari riportati nel decreto 6 settembre 2016 della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione.
Limitazioni all’uso di glifosate
A decorrere dal 22 agosto 2016 sono modificate le condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti glifosate:
- revoca dell’impiego nelle aree frequentate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili di cui all’articolo 15, comma 2, lettera a) decreto legislativo n. 150/2012 quali: parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie;
- revoca dell’impiego in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura;
- inserimento nella sezione delle prescrizioni supplementari dell’etichetta in caso di impieghi non agricoli, della seguente frase: “divieto, ai fini della protezione delle acque sotterranee, dell’uso non agricolo su: suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80%; aree vulnerabili e zone di rispetto, di cui all’art.93, comma 1 e all’art.94, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152”.
Le Imprese titolari delle autorizzazioni prodotti fitosanitari sono tenute a
- presentare le etichette modificate ai fini della pubblicazione nella Banca dati del Ministero della salute entro il 5 settembre 2016,
- rietichettare i prodotti fitosanitari non ancora immessi in commercio entro il 20 settembre 2016,
- fornire ai rivenditori un facsimile delle nuove etichette per le confezioni dei prodotti giacenti presso gli esercizi di vendita, al fine della loro consegna all’acquirente/utilizzatore finale entro il 20 settembre 2016.
È responsabilità delle Imprese titolari delle autorizzazioni prodotti fitosanitari adottare nei confronti degli utilizzatori ogni iniziativa idonea ad assicurare un corretto impiego dei prodotti fitosanitari.
Glifosate
Il glifosate o glifosato (numero cas 1071-83-6) è un inibitore dell’enzima EPSP sintasi. Questo enzima è necessario per la sintesi degli aminoacidi aromatici che avviene all’interno dei cloroplasti.
È, quindi, un erbicida non selettivo (totale), sistemico, folgiare e non residuale. Trova indicazioni di impiego in diversi diserbi in ambito non soltanto agricolo. Controlla mono- e dicotiledoni, annuali e perenni, erbacee, arbustive e arboree con sufficiente sviluppo fogliare. È adatto per il trattamento in postemergenza.
Il glifosate è stato brevettato dalla Monsanto Company. È diventato di libera produzione nel 2001, anno di scadenza del brevetto.
Campagna di monitoraggio del Glifosate nelle acque della Lombardia
Nel triennio 2012-2014, ARPA Lombardia ha effettuato una campagna di monitoraggio della concentrazione di glifosate e del suo meteabolita AMPA (acido amminometilfosfonico) nelle acque superficiali di circa 300 punti in fiumi, torrenti, fossati, ecc del proprio territorio. ARPA si è avvalsa di un metodo messo a punto dai propri laboratori per analizzare i 1030 campioni prelevati.
Le concentrazioni di glifosate rilevate sono risultate tra < 0,1 µg/l e 4,04 µg/l , quelle di AMPA <0,1 µg/l e 42,00 µg/l.
I valori più elevati sono stati associati a un fattore di rischio risultato inferiore al limite stabilito dalla CE come soglia di attenzione.
I dati sono oggeto di due articoli pubblicati su BEA 2015 4:
- “Presenza del glifosate e del suo metabolita acido amminometilfosfonico (ampa) nei corsi d’acqua della lombardia occidentale. I) indagine analitica”
- “Presenza del glifosate e del suo metabolita acido amminometilfosfonico (ampa) nei corsi d’acqua della lombardia occidentale. II) valutazione del rischio”.
Lo stato delle acque italiane riguardo l’inquinamento da glifosate è descritto nel “Rapporto nazionale pesticidi nelle acque” di ISPRA.